“Conversazione”
Testo e interpretazione di Simona Rota
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In quel momento apparve il lupo
di Leonardo Scelfo
In quel momento apparve il lupo. Era un lupo solitario, aveva il pelo arruffato e sulle zampe anteriori c’erano due macchie bianche come la neve; sembravano due calzini.
Lo guardai attentamente e lui ricambiò il mio sguardo, poi, improvvisamente, mi disse:
– Buongiorno.
– Buongiorno, risposi tremante …
Il lupo non era molto a suo agio: si avvicinava, si allontanava, girava su se stesso e mi scrutava attentamente. Però si vedeva che aveva bisogno di compagnia.
– Vuoi giocare con me? gli domandai.
– Non posso giocare con te, non sono un cane addomesticato, io devo cacciare, anche se a volte è molto noioso.
– Allora camminiamo insieme nel bosco.
– Camminiamo, ma lentamente, nessuno ci deve vedere o sentire.
– Perché?
– Perché tutti gli uomini mi danno la caccia.
– Non io.
– A volte penso che vorrei essere un cane, un bel cane pasciuto che fa la guardia a un gregge, a un pollaio o semplicemente alla casa del padrone.
– Ma dovresti essere addomesticato.
– Tu puoi farlo?
– Non ora, ora devo ….
-Cosa devi fare?
– Devo scoprire molte cose.
– Possiamo scoprirle insieme, disse il lupo.
– Sì, ma dobbiamo essere pazienti e infrangere molte regole: all’inizio tu dovrai starmi a giusta distanza, non puoi avvicinarti troppo perché altrimenti avrò paura. Sarà come in un ballo, una danza, un rito…
– Ma gli uomini non fanno più i riti; almeno qui nel bosco.
Mentre parlava mi accorsi che aveva una lunga cicatrice sul muso, guardandolo meglio capì che era un vecchio lupo solitario, probabilmente grazie alla sua saggezza era riuscito a sopravvivere a lungo; più di quanto gli spettasse.
– Dovrai imparare a mangiare quello che ti darò, non potrai più cacciare …
– Ma per me è impossibile resistere all’odore del rosso, il suo richiamo è troppo forte.
– Però dovrai riuscirci, altrimenti avrò sempre paura di te. Spesso faccio un sogno, sono sola fuori dalla casa di mia nonna, tutto intorno c’è l’oscurità e all’improvviso vedo due occhi gialli. Spaventata chiamo aiuto, da lontano mi risponde un cacciatore o forse un taglialegna, poi, all’improvviso, mi rendo conto che tu sei in casa, accanto a me, sul letto di mia nonna, mi annusi, mi sfiori io non riesco più ad urlare: soffro.
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COMUNICATO STAMPA La camera delle meraviglie Cappuccetto Rosso a cura di Leonardo Scelfo Opere di Carlo Carfagni Andrea Fagioli Alice Leonini Testi di Leonardo Scelfo Interpretazione di Ugo Giulio Lurini Contributi di Valerio Corbelli Lara Mumenthaler Simona Rota Inaugurazione 21 dicembre ore 18.00 |
LA CAMERA DELLE MERAVIGLIE # 0Siena,Via Casato di Sotto n. 74 Cappuccetto Rosso21 dicembre 2014 ore 18 Wunderkammer è un’espressione usata per indicare un particolare ambiente in cui i collezionisti conservavano le proprie raccolte di oggetti straordinari e originali. A guidarli nelle proprie scelte era la curiosità per tutto ciò che era in grado di suscitare meraviglia come i naturalia, prodotti della natura bizzarri per forma o dimensioni, e gli artificiali, frutto dell’ingegno umano e di tecniche raffinate quanto segrete. A partire dal 21 dicembre alle 18, 00 nel laboratorio artistico di Alice Leonini, in Via del Casato 74, Carlo Carfagni, Andrea Fagioli e Alice Leonini, presentano una serie di opere che hanno per oggetto un racconto orale, una fiaba, Cappuccetto Rosso, indagata nelle sue molteplici varianti che suscitano ancora oggi meraviglia. La serata vedrà la partecipazione dell’attore Ugo Giulio Lurini che interpreterà una rivisitazione della fiaba di Cappuccetto Rosso. Per Info: e-mail [email protected] cell +39 333 6489744 +39 338 3749462 |